Etichettato: acqua

Dio nel cielo e l’uomo nel fango

Un re nudo, cinto solamente dalla corona, viene trascinato via da una corrente impetuosa; egli implora un Dio che sembra distante, quasi incapace di raggiungere l’uomo:

Continua a leggere

6

“Phlebas il Fenicio, morto, da quindici giorni
Dimenticò il grido dei gabbiani, e il fondo gorgo del mare,
E il profitto e la perdita.
Una corrente sottomarina
Gli spolpò l’ossa in sussurri. Come affiorava e affondava
Passò attraverso gli stadi della maturità e della giovinezza
Procedendo nel vortice.
Gentile o Giudeo
O tu che giri la ruota e guardi sopravvento,
Considera Phlebas, che un tempo fu bello, e alto come te.”

(T.S. Eliot, La terra desolata)

Continua a leggere

5

 

“Mi chiamavano la ragazza dei giacinti.
– Eppure quando tornammo, a ora tarda, dal giardino dei giacinti,
Tu con le braccia cariche, con i capelli madidi, io non potevo
Parlare, mi si annebbiavano gli occhi, non ero
Né vivo né morto, e non sapevo nulla, mentre guardavo il silenzio,
Il cuore della luce.
Oed’ und leer das Meer.”

(T.S. Eliot, La terra desolata)

Continua a leggere

4

 

“La barca rispondeva
Lietamente alla mano esperta con la vela e con il remo
Il mare era calmo, anche il tuo cuore avrebbe corrisposto
Lietamente, invitato, battendo obbediente
Alle mani che controllano

Sedetti sulla riva
A pescare, con la pianura arida dietro di me
Riuscirò alla fine a porre ordine nelle mie terre?”

(T.S. Eliot, La terra desolata)

Continua a leggere

3

“Ecco qui, disse,
La vostra carta, il Marinaio Fenicio Annegato
(Quelle sono le perle che furono i suoi occhi. Guardate!)
E qui è la Belladonna, la Dama delle Rocce,
La Dama delle situazioni.
Ecco qui l’uomo con le tre aste, ecco la Ruota,
E qui il mercante con un occhio solo, e questa carta,
Che non ha figura, è qualcosa che porta sul dorso,
E che a me non è dato vedere. Non trovo
L’Impiccato. Temete la morte per acqua.”

(T.S. Eliot, La terra desolata /John William Waterhouse, Circe Invidiosa)

Continua a leggere

2

“Full fathom five thy father lies.
Of his bones are coral made.
Those are pearls that were his eyes.
Nothing of him that doth fade,
But doth suffer a sea-change
Into something rich and strange.”

(“A cinque tese sotto
dell’acque sta sepolto
tuo padre, e non è morto,
ché la magia del mare
lo seppe trasformare
in cosa ricca e strana:
son l’ossa sue coralli
e perle le pupille;
ed ogni ora le ninfe
fan per lui rintoccare
la funebre campana”)

 

 

(Shakespeare, The Tempest)

Continua a leggere

1

“Se vi fosse acqua
E niente roccia
Se vi fosse roccia
E anche acqua
E acqua
Una sorgente
Una pozza fra la roccia
Se soltanto vi fosse suono d’acqua
Non la cicala
E l’erba secca che canta
Ma suono d’acqua sopra una roccia
Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini”

[…]

“Quali sono le radici che s’afferrano, quali i rami che crescono
Da queste macerie di pietra? Figlio dell’uomo,
Tu non puoi dire, né immaginare, perché conosci soltanto
Un cumulo d’immagini infrante, dove batte il sole,
E l’albero morto non dà riparo, nessun conforto lo stridere del grillo,
L’arida pietra nessun suono d’acque.
C’è solo ombra sotto questa roccia rossa,
(Venite all’ombra di questa roccia rossa),
E io vi mostrerò qualcosa di diverso
Dall’ombra vostra che al mattino vi segue a lunghi passi, o dall’ombra
Vostra che a sera incontro a voi si leva;
Vi mostrerò la paura in un pugno di polvere”

(T.S. Eliot, La terra desolata)

Continua a leggere