Etichettato: terra
Iniziano i primi freddi, e sulla luce del giorno inizia a stagliarsi la fredda ombra del prossimo inverno.
Il rigore dei mesi freddi può sembrare un’immagine della morte, ma non è così: la vita non va perduta, ma si ritira nella terra, si ripara nel sonno, si protegge chiudendosi come se entrasse nel guscio di un uovo.
“Sei la vita e la morte.
Sei venuta di marzo
sulla terra nuda ‒
il tuo brivido dura.
Sangue di primavera
‒ anemone o nube ‒
il tuo passo leggero
ha violato la terra.
Ricomincia il dolore.
Il tuo passo leggero
ha riaperto il dolore.
Era fredda la terra
sotto povero cielo,
era immobile e chiusa
in un torpido sogno,
come chi piú non soffre.
Anche il gelo era dolce
dentro il cuore profondo.
Tra la vita e la morte
la speranza taceva.
Ora ha una voce e un sangue
ogni cosa che vive.”
(Cesare Pavese, Tu, vento di marzo / John William Waterhouse, Windswept)
Per nascere, il pulcino deve spezzare il guscio del suo uovo; perchè il seme possa dar vita alla pianta, bisogna prima che il suo involucro si dissolva, consegnandolo alla nera terra.
Nella terra nera è infatti nascosto un tempio perfetto che non è stato costruito dalla mano dell’uomo, un Santo dei Santi dove la luce divina risuona e riverbera, dando vita alla Vita.