Etichettato: morte
L’amara medicina
“E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice!»”
La Grande Ruota
La Vita e la Morte unite nel corpo del Tempo
Saturno divora i suoi figli. Lo stesso tempo che crea la vita, la distrugge poi inesorabilmente, riassorbendola in sè stesso. La natura dell’Opera è circolare: ciò che viene estratto e lavorato viene rigettato dal magma da cui era stato tratto. E poi ancora dall’inizio, e ancora, e ancora. Ma attenzione: quel che a prima vista può sembrare un cerchio insensato e chiuso in sè stesso è invece una spirale che tende verso un fine ben preciso…
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“Sei la vita e la morte.
Sei venuta di marzo
sulla terra nuda ‒
il tuo brivido dura.
Sangue di primavera
‒ anemone o nube ‒
il tuo passo leggero
ha violato la terra.
Ricomincia il dolore.
Il tuo passo leggero
ha riaperto il dolore.
Era fredda la terra
sotto povero cielo,
era immobile e chiusa
in un torpido sogno,
come chi piú non soffre.
Anche il gelo era dolce
dentro il cuore profondo.
Tra la vita e la morte
la speranza taceva.
Ora ha una voce e un sangue
ogni cosa che vive.”
(Cesare Pavese, Tu, vento di marzo / John William Waterhouse, Windswept)
Secondo una nota raffigurazione tradizionale, Gesù è nato dentro una caverna; e dopo la crocifissione, il suo corpo fu rinchiuso in un sepolcro, ricavato proprio da una caverna scavata in una roccia.
Gesù nacque fra coppie di opposti: fu posto nella mangiatoia, un’altra immagine del vaso, e da un lato lo riscaldava il bue, simbolo di mansuetudine ed autocontrollo, mentre dall’altro c’era l’asino, simbolo di testardaggine e di fuoco sensuale. Ed anche quando morì in croce – e questa è un’altra immagine della colonna – egli fu affiancato da un ladrone buono e da uno cattivo, quasi se questi fossero stati scelti appositamente per significare le due opposte polarità dell’essere.