Lo Scorpione e la Croce

In alcune scene della crocifissione i soldati romani che circondano il luogo dell’esecuzione portano le insegne dello scorpione.

Lorenzo e Jacopo Salimbeni, affreschi dell'Oratorio di San Giovanni Battista, Urbino - XV sec.

Lorenzo e Jacopo Salimbeni, affreschi dell’Oratorio di San Giovanni Battista, Urbino – XV sec.



Oratorio di San Giovanni Battista, Urbino, Marche, Italy

 

Molte legioni romane avevano come proprio simbolo un segno zodiacale; ma la creazione di queste raffigurazioni risale al XV secolo, e non possiamo certo aspettarci una fedeltà archeologica alle insegne che le unità dell’esercito imperiale portavano effettivamente ai tempi del Cristo.

Giovanni Boccati, Crocifissione

Giovanni Boccati, Crocifissione – XV sec.

 

E’ più probabile invece che lo scorpione abbia un senso allegorico, un tassello di significato che va ad inserirsi in quell’immenso mosaico di simboli che l’immagine della crocifissione è divenuta nel corso dei secoli.

Affreschi dell'Oratorio dei Disciplini a Clusone  Immagine di ANDREA CARLONI - Rimini; https://independent.academia.edu/AndreaCarloni

Affreschi dell’Oratorio dei Disciplini a Clusone
Immagine di ANDREA CARLONI – Rimini; https://independent.academia.edu/AndreaCarloni


Nella mitologia greca, lo scorpione fu il mostro che sconfisse il grande cacciatore Orione, punendo così l’arroganza in cui era sfociata la sua abilità. E’ degno di nota che lo scorpione non uccise l’eroe in un combattimento, ma colpendolo di soppiatto col veleno della sua coda.

Miniatura dal Codex Schürstab, XV sec.

Miniatura dal Codex Schürstab, XV sec.

Lo scorpione diviene così il simbolo del tradimento, tema del resto fondamentale nella passione di Cristo.

Bernardino Luini, Affreschi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Lugano

Bernardino Luini, Affreschi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Lugano

Bernardino Luini, Affreschi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Lugano

Ma lo scorpione, in quanto segno zodiacale, annuncia anche l’arrivo dell’inverno, e in questo senso marca la sconfitta del Sole.
Nel mito di Fetonte, lo sprovveduto figlio di Elio perde il controllo del carro solare proprio nei pressi dello Scorpione:

V’è un punto dove lo Scorpione incurva le sue chele
in due archi e dalla coda alle branche, strette a fòrcipe,
stende le sue membra nello spazio di due costellazioni.
Quando il ragazzo lo vede che, asperso tutto di nero veleno,
minaccia di colpirlo con la punta dell’aculeo,
sconvolto dal gelo del terrore lascia andare le briglie;
e appena queste, allentandosi, sfiorano la loro groppa,
i cavalli smarriscono la strada e senza freno alcuno vagano
per l’aria di regioni ignote e, dove li spinge la foga,
lì in disordine rovinano, cozzano contro le stelle infisse
nella volta del cielo, trascinando il carro in zone inesplorate.
(Ovidio, Metamorfosi)

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Anche questa accezione si inserisce bene nel panorama simbolico della crocifissione. Nel Vangelo secondo Luca si parla esplicitamente di un oscuramento temporaneo del sole, in concomitanza con la morte di Gesù:
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.

Si intende, ovviamente, che il sole tornerà a sorgere: ma nel momento della disperazione, come è possibile credere alla promessa del suo ritorno?

Lo scorpione compare anche nell’iconografia del mitraismo, sempre associato al Sacrificio:

Mitra tauroctono, Museo del Louvre

Mitra tauroctono (Museo del Louvre

In particolare, egli pizzica i testicoli del toro che Mitra si appresta a sacrificare:

Tauroctonia mitraica – dettaglio (British Museum)

Lo scorpione, dunque, è l’inverno che trionfa sulla vita, la stanchezza che porta il sole al tramonto. Esso segna l’inizio delle tre notti in cui Dio rimane morto.

Libro d'Ore Borromeo miniato da Cristoforo de Predis

Libro d’Ore Borromeo miniato da Cristoforo de Predis

Il ruolo dello scorpione, dunque, è essenzialmente negativo. Eppure egli è imprescindibile nel mistero della Passione: senza l’oscurità del suo veleno, infatti, non sarebbe  possibile l’alba della resurrezione!

Francesco Fiorentino, Altare di San Vincenzo nella chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano - XV sec. Immagine di ANDREA CARLONI - Rimini; https://independent.academia.edu/AndreaCarloni

Francesco Fiorentino, altare di San Vincenzo nella chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano – XV sec.
Immagine di ANDREA CARLONI – Rimini; https://independent.academia.edu/AndreaCarloni

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