Il Latte della Sirena
Il latte della sirena è un simbolo enigmatico ed affascinante, che ricorre con una certa frequenza nella storia dell arte, ed in particolare dal rinascimento in poi.
Se ne incontrano le prime tracce già in alcune illustrazioni dei manoscritti medievali sulla leggenda di Melusina. Melusina è un ibrido fra una donna ed un serpente, o in certe varianti fra una donna ed un pesce. Sposa un cavaliere, nascondendo con l’incanto la sua vera natura; ma quando il marito scopre la sua vera forma, Melusina scappa portando con sè i figli frutto del matrimonio.

Melusina allatta i suoi figli Thierry e Raymonnet
(Dal Roman de Mélusine – BnF Fr12575)
La sirena che allatta il figlio compare anche in questa drôlerie di un manoscritto del XIII sec:

Decorazione dall’Alphonso Psalter, XIII sec.
L’assonanza fra “mare” e “madre” non è certo casuale. L’abisso marino è il luogo di una fertilità arcaica, una capacità generativa smisurata, quasi il prototipo di ogni singola fecondità.

La sirena allatta i suoi figli – Bottega di Giulio Romano, XVI sec.
Il simbolo del Latte della Sirena compare anche nell’immaginario alchemico:
Così la descrive Basilio Valentino nel suo “Azoth”: “Io sono Dea di grande bellezza e di nobile stirpe, nata dal nostro Mare, e circondo il mondo intero. Sempre in mobimento, spando dalle mie mammelle il Latte ed il Sangue. Cuocili entrambi, fino a convertirli in Oro ed Argento, ad ogni altro metallo superiori: io rendo molto ricco colui che mi possiede.“
In altri testi il simbolo della sirena viene scomposto nelle due immagini del delfino e della donna:
A volte la sirena appare nella sua forma primordiale di donna-uccello:
Un’incisione sul marmo spiega: “Dum Vesuvii Syren Incendia Mulcet” – il latte della sirena, infatti, ha il potere simbolico di stemperare il fuoco del Vesuvio (che nella fontana non è più visibile).
Interessanti le concordanze con certi quadri cristiani, in cui il latte della Madonna tempera le fiamme del Purgatorio:
Al Latte della Sirena corrisponde qui il Latte della Vergine, un altro simbolo ricorrente dei testi alchemici. Nel Rosarium Philosophorum, ad esempio, si legge:
“Vi è una pietra nascosta e sepolta in una fontana profonda
E gettata lungo la via e ricoperta di sporco o letame
Questa Pietra ha tutti i nomi
Circa i quali Morienus, l’uomo divino, ha detto:
Questa Pietra è una Pietra e nessuna Pietra
E’ un uccello e nessun uccello
E’ Giove, Marte, Sole, Venere
E Luna
Ora argento, ora oro e ora un elemento
Ora acqua, ora vino, ora sangue
Ora il latte di una vergine, ora spuma del mare…“
Impossible pour moi de tout comprendre puisque je ne parle pas italien!Mais les illustrations sont parlantes et superbes.Merci à vous!