Dalla bocca della morte
In questo interessante quadro si trovano raccolti una serie di immagini simboliche e riferimenti visuali a miti riguardanti il tema dell’immortalità. Uno di essi è particolarmente notevole – un uomo anziano ma dall’aspetto forte e vigoroso, che vomita da una nuvola…
Il particolare allude al mito di Saturno. L’antico dio divorava i suoi figli man mano che questi nascevano, per timore che un giorno essi potessero spodestarlo dal trono.
L’immagine di un padre che divora ciò che ha generato può essere intesa come un simbolo del tempo: la vita nasce nella corrente del tempo, ma lo stesso scorrere da cui sorge la trascina anche alla tomba. Tale associazione è rinforzata dal nome greco di Saturno, Κρόνος, molto simile a Χρόνος che significa, appunto, tempo.
Giove, però, riuscì a nascondersi dal suo terribile padre, e grazie ad un astuto stratagemma riuscì anche a sconfiggerlo: il figlio fece ingoiare a Saturno un potente emetico, e così egli rivomitò i fratelli di Zeus, ancora interi ed in vita. I fortunati riuscirono così a sfuggire dal tempo, mostruoso Padre che divora i suoi figli – si capisce dunque perchè Giulio Romano abbia scelto questo episodio per indicare il potere di vincere la morte!
Una simile congiuntura simbolica si trova nel racconto biblico di Giona, che fu risputato fuori dal mostro marino che l’aveva divorato:
Esser sputato dal mostro marino significa sfuggire dagli abissi, scampare dalla morte. Anche nei Vangeli Gesù allude al mistero della resurrezione come al “Segno di Giona”. Secondo una tradizione, dopo la morte il Cristo discese agli inferi, per salvare le anime dei giusti morti prima dell’incarnazione. Anche in questo caso, spesso l’inferno è raffigurato come una gigantesca bocca mostruosa, e il Salvatore strappa le anime dalle sue fauci…